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La spongarda di Crema

"La spongarda de Crèma"

Ingredienti per 4 persone:

per la pasta:
350 gr. di farina bianca 00
110 gr. di burro
acqua bollente
per il ripieno:
100 gr. di mandorle toste
100 gr. di nocciole
100 gr. di noci
50 gr. di pinoli
50 gr di cedro candito
1 pizzico di cannella
3 gr. di macis
350 gr. di mele
350 gr. di uvetta
una bella grattatina di noce moscata

Preparazione

Dopo aver tenuto in ammollo l’uvetta per almeno 12 ore, tagliare a fettine le mele, tritare grossolanamente tutti gli ingredienti, aggiungere i sapori e miscelare per bene il composto. a parte preparare la pasta per avvolgere il ripieno, lavorando a lungo i componenti finché ne risulti una palla dalla consistenza morbida ed elastica. Stenderla con il mattarello sino allo spessore di 1/2 cm. circa e posare su questa il ripieno preventivamente preparato, stendendolo uniformemente. Arrotolare come si fa con lo strüdel, spennellare con un poco di uovo sbattuto, se si vuole ottenere una bella doratura, infornare a temperatura media comportandosi come per un normale dolce.

Difficoltà
Preparazione
Cottura
Costo
Servire

media

30 minuti

45 minuti

medio

fredda

Abbinamenti

Nessuno

Abbinamento vino

Per la ricchezza dei suoi ingredienti richiede un vino dolce di buon corpo come lo Zibibbo Passito di Mimmo Pavone.

Varianti

Poiché il dolce è di lunga conservazione, anziché un unico rotolo si possono confezionare come delle piccole torte ripiene, costituite da due dischi, uno superiore e uno inferiore, del diametro di circa 10/15 cm. che si presseranno bene ai bordi per tenerli uniti, dopo aver posto al loro interno un congruo quantitativo di ripieno. A cottura ultimata, cospargeteli di zucchero a velo e riporli in luogo fresco e asciutto. Dureranno mesi.

Curiosità e notizie

La ricetta è di Tadini, Gran Maestro Pasticciere in Crema, contrada di Porta Ombriano, già sin dai primi dell’800.

Scheda dietologica

Spongarda" dal latino "spongia", spugna, per via della bella forma tondeggiante e rigonfia che il dolce assume a fine cottura. È un dolce di lunga conservazione tra i più antichi d’Italia. In Emilia, dove viene chiamato "spongata", era tradizionale per le feste natalizie fin dal Quattrocento a Brescello. Da lì si è diffuso nel resto della regione, a Busseto per esempio che ne contende l’origine. Ma anche più lontano, in Liguria ("Spungata di Sarzana") ed in Lombardia ("Spongarda di Crema"). Tra paese e paese ci sono varianti notevoli: le mele (Crema) possono essere sostituite con confetture (Piacentino), oppure con miele (Brescello) o con marzapane (Sarzana). Come altri dolci a lunga conservazione tipo il Panforte di Siena o gli Amaretti di Saronno, è un dolce pressoché privo di acqua. È quindi molto sostanzioso.

Ottanta grammi di spongarda (una porzione) equivalgono a 120 grammi di panettone... Dolce invernale adatto a tutte le stagioni, la "Spongarda di Crema" è ricco di principi nutritivi contenuti nella frutta secca (ferro, magnesio, oligoelementi) e di vitamine antiossidanti (acido ascorbico e flavonoidi) derivati dal cedro candito e dalla uvetta.