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17. Dislipidemie

Dislipidemia significa alterazione dei grassi nel sangue. Le principali dislipidemie sono tre:

  • l’eccesso di colesterolo (ipercolesterolemia), detto anche dislipidemia tipo 2a;
  • l’eccesso di trigliceridi (ipertrigliceridemia), detto anche dislipidemia tipo 4;
  • l’eccesso associato di colesterolo e di trigliceridi, chiamato anche dislipidemia 2b.

Ipercolesterolemia semplice o familiare (dislipidemia 2a). Essa è connessa ad un alto grado di rischio cardiovascolare (infarto miocardico, arteriosclerosi). L’eccesso di colesterolo può essere la causa di un difetto familiare congenito della metabolizzazione epatica del colesterolo, di abusi alimentari, di modifiche dell’assetto ormonale, di sovrappeso, di carenza vitaminica. Una volta identificata la causa, oltre ad una dieta corretta, deve essere valutata la necessità di ricorrere all’ausilio di farmaci.

Il primo intervento deve essere rivolto al controllo del peso. Nella maggioranza dei pazienti, in caso di ipercolesterolemia associata ad obesità o a sovrappeso semplice, il calo ponderale permette un buon miglioramento dell’assetto lipemico. Dieta dimagrante.

Il secondo intervento nutrizionale è di garantire la presenza di alimenti protettivi: fibre (cereali integrali, ortaggi, frutta); proteine vegetali e fitosteroli (soia, legumi); acidi grassi essenziali ω-6 (olio di mais, olio di soia); acidi grassi essenziali ω-3 (pesce azzurro); fosfolipidi (lecitina di soia).

Oltre a questo è necessario interrompere eventuali comportamenti a rischio: fumo, sedentarietà, pasti notturni.

Rispettare il ritmo notte/giorno con pasti in fasce orarie regolari. La produzione fisiologica di colesterolo, infatti, ha un picco notturno: i pasti a notte inoltrata lo incrementano.

In caso di scarsa risposta agli interventi dietetici, è necessario controllare i livelli di omocisteina (se elevati somministrare acido folico), ricorrere alla integrazione di fitosteroli (fibre vegetali simili al colesterolo che ne riducono il riassorbimento intestinale e l’utilizzazione metabolica), sfruttare i probiotici che riducono l’assorbimento biliare intestinale.

In caso di ipercolesterolemia associata a menopausa (ridotta utilizzazione del colesterolo come precursore ormonale), il ricorso a firtoestrogeni può essere d’aiuto.

Gli alimenti ricchi di colesterolo: prodotti caseari, carni e salumi grassi, devono essere ridotti, consumati in quantità controllata, ma non esclusi. Così pure le uova.

Dislipidemia tipo 2b (ipercolesterolemia associata ad ipertrigliceridemia). È la dislipidemia più frequente. In genere è la conseguenza di abusi alimentari ed è spesso associata a steatosi epatica e sovrappeso. A differenza della dislipidemia 2a, essa risponde prontamente agli interventi dietetici ed al miglioramento delle abitudini vitali. Oltre agli interventi necessari a correggere la dislipidemia 2a è determinante la riduzione degli zuccheri semplici e l’esclusione dell’alcool.

Dislipidemia tipo 4 (ipertrigliceridemia). Tassi di trigliceridi elevati possono essere conseguenza di abusi alimentari, insufficienza pancreatica, prediabete, carenze collegate al metabolismo glucidico (cromo, tiamina). Le fonti alimentari principali che fungono da precursori del glicerolo sono gli zuccheri semplici e l’alcool. Riducendo drasticamente gli zuccheri ed abolendo l’alcool, si ottiene una buona risposta nei confronti di questa dislipidemia. Si tratta di un intervento risolutore in caso di abusi alimentari, ma incompleto in caso di pancreatite, diabete, carenze nutrizionali. In questo caso è necessario completare l’approccio ed integrarlo con gli interventi utili alle singole patologie.

 

Alimentazione ed arteriosclerosi

Alimenti che aumentano i trigliceridi

Zucchero comune, fruttosio, dolci, marmellata, miele, frutta.

Alcool (vino, birra, alcoolici).

Alimenti ricchi di colesterolo

Formaggi, burro, uova, crostacei, fegato, rene, animelle, grassi visibili delle carni.

Alimenti altamente aterogeni (evitare)

Grassi idrogenati (margarine). Oli di palma, palmisti, cocco, grassi vegetali idrogenati dei dolciumi e biscotteria.

Abitudini dannose

Fumo. Sedentarietà. Pasti notturni.

Alimenti preventivi

Pesce azzurro. Oli dietetici (mais, soia). Cereali integrali. Legumi. Crusca.