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14.2. Trattamento dell’obesità. Diete

Dieta ed esercizio fisico rappresentano i metodi d’elezione per la perdita di peso.

Tutti i farmaci in commercio per la riduzione del peso hanno effetti collaterali indesiderati e richiedono precauzioni che ne restringono l’utilizzo.

Il trattamento chirurgico dell’obesità garantisce effetti immediati rilevanti. Espone tuttavia ai rischi connessi a tutti i tipi di chirurgia addominale. Non ne è riconosciuta l’indicazione in pazienti con BMI inferiore a 35.

Diete dimagranti. Qualsiasi restrizione alimentare finalizzata alla perdita di peso espone al rischio di carenza nutrizionale. La dieta dimagrante ideale dovrebbe associare la restrizione calorica, necessaria al calo ponderale, all’assimilazione di tutti i nutrimenti indispensabili alla buona salute (proteine e sostanze nutritive non caloriche: vitamine, minerali, oligoelementi, acqua). Le diete normoproteiche-ipocaloriche garantiscono questa esigenza.

Oltre alla dieta normoproteica-ipocalorica, dieta bilanciata che consente ampi margini di variabilità nell’approccio pratico, esistono numerosissime altre diete. Esse vengono veicolate da diversi canali d’informazione e dall’industria del benessere. Fanno parte della quotidianità. Possono essere classificate in tre categorie:

  • diete iperproteiche
  • diete ad esclusione
  • diete assiomatiche.

14.2.1. Diete iperproteiche

Uno dei cardini della dietologia, cioè che il fabbisogno proteico corrisponde a 1 gr di proteine per chilogrammo di peso ideale non viene rispettato. L’apporto proteico è più che raddoppiato. La percentuale della quota proteica sulle calorie totali sale, a seconda dei regimi, al 30%, al 60% o anche più. Provocano danni metabolici ed organici.

Dieta Atkins. Si basa sulla riduzione drastica dei carboidrati (zuccheri e derivati dei cereali) ed aumento delle proteine d’origine animale (carni magre). Si sviluppa in quattro fasi. La fonte di carboidrati è costituita solo da ortaggi o frutta e non supera in genere i 30 grammi al giorno. A causa delle carenze nutrizionali il regime Atkins prevede integrazioni vitaminiche. La semplicità di questa dieta ne ha favorito il successo. La sua diffusione ha provocato danni in una percentuale rilevante della popolazione inglese ed americana. Per questi motivi è stata formalmente vietata negli U.S.A. In Inghilterra i pazienti che ne fanno uso subiscono restrizioni all’accesso al sistema sanitario.

Dieta Scarsdale. Molti liquidi ed apporto molto basso di calorie. Uguale per tutti senza distinzione di sesso, corporatura, età. Caratterizzata dall’alternanza di brevi periodi di restrizione drastica (due settimane), seguiti da un regime alimentare meno rigido, carente di carboidrati. Rapporti tra i nutrienti: proteine 43%, grassi 22,5%, carboidrati 34,5%. Provoca mobilizzazione dei grassi di riserva e loro trasformazione in acetone. Situazione di acidosi che mette a repentaglio l’attività renale, epatica e cerebrale.

Dieta punti. Forma italianizzata della dieta Atkins. Prevede che non si superi una certa quota di punti nell’arco della giornata. Basso punteggio viene attribuito ai cibi ricchi di proteine, il punteggio più alto alle fonti di carboidrati. La persona è libera di costruirsi la dieta da sé.

Dieta Mayo. Periodo di 12 giorni di dieta dimagrante, interrotto da due giorni di riposo in cui si può mangiare ciò che si desidera. Si prosegue fino al raggiungimento del peso desiderato. Non è prevista una dieta di mantenimento. In caso di aumento di peso si riprende il ciclo. Alimenti consentiti nei 12 giorni restrittivi: pompelmo, uova, carni. Esclusione di cereali, pane, pasta, riso; mancanza di latte e formaggi. Si tratta di una dieta iperproteica, monotona che espone a carenze nutrizionali.

Dieta Zona. Il biochimico americano che l’ha elaborata considera il cibo come un medicinale, e il corpo come una macchina metabolica in cui il cibo stimola una risposta ormonale equilibrata per il benessere generale. Di fatto si tratta di una dieta iperproteica volta a favorire la mobilizzazione dei grassi e la trasformazione delle proteine in glucosio. Essendo meno drastica delle altre diete iperproteiche espone a minori rischi, anche perché in genere viene gestita in ambiente sanitario.

La Dieta a Zona si basa su 40% di carboidrati, 30% proteine e 30% grassi.

Ogni pasto contiene sempre tutti i 3 macronutrienti: carboidrati o zuccheri, proteine e grassi

I carboidrati vengono assunti sopratutto con frutta e verdure

Sono previsti almeno 5 pasti al giorno, suddivisi in: colazione, pranzo, cena e due spuntini

Difetti: carboidrati prevalentemente da frutta e verdura con restrizione eccessiva dei derivati dei cereali; copertura del fabbisogno proteico in percentuale.

Weight Watchers. Agli esordi è stata una dieta iperproteica basata sul sostegno di gruppo. Nata negli Stati Uniti, attualmente è una dieta bilanciata diffusa in tutto il mondo, adattata alle realtà geografiche in cui viene usata. Dietologicamente sicura se prescritta da equipes comprendenti medici. Il programma di dimagramento non è rivolto al singolo, ma a gruppi di persone con lo stesso problema. Le tecniche di sostegno psicologico e di condizionamento giocano un ruolo preponderante. Le prescrizioni dietetiche sono standardizzate.


14.2.2. Diete ad esclusione

Diete in cui uno o più gruppi alimentari vengono esclusi. Espongono a carenze nutrizionali.

Dieta South Beach. Nelle prime due settimane non bisogna introdurre derivati dei cereali, pane, pasta, riso, frutta, alcolici, dolci; sono consentite le carni e tutte le fonti di grassi. Nelle due settimane seguenti vengono reintrodotti gli alimenti esclusi, uno alla volta. Non contempla controllo sulla quantità degli alimenti. Distinzione tra cibi buoni e cattivi che presa alla lettera causa carenze alimentari.

Dieta Beverly Hills. Si basa sulla teoria che le sostanze vegetali che aiutano a digerire meglio i cibi (enzimi), permettono il controllo del peso. La prima fase è costituita da un periodo di disintossicazione a base di frutta. Nella seconda fase vengono introdotti gradualmente gli altri alimenti dissociandoli dalla frutta. Dura 5 settimane. Alla fine si passa al mantenimento dove la frutta continua ad avere un ruolo preponderante.

Dieta scarsa di proteine e lipidi

Dieta Pritikin. Dieta associata ad un programma motorio personalizzato. Prevede almeno 45 minuti di passeggiata al giorno. Dalla dieta vengono esclusi gli alimenti d’origine animale (carne, pesce, formaggi grassi, uova), sono consentiti i cereali integrali e tutti gli alimenti d’origine vegetale. Completata da una linea di integratori (zuppe, condimenti) specifica. Dieta ricca di carboidrati e povera di proteine e grassi.

Low carb. Classificazione anglosassone. Riferita a tutte le diete che contemplano una restrizione drastica di carboidrati. Lo scopo principale è di lasciar via libera all’assunzione di qualsiasi altra fonte alimentare. Porta ad un eccesso di proteine o di lipidi o di entrambi con conseguenze dannose sul metabolismo. Richiede un’abbondante assunzione di liquidi. Alta frequenza d’incidenti cardiocircolatori in concomitanza d’attività motoria finalizzata al dimagramento.

Dieta vegetariana. Adottata non solo come dieta dimagrante, ma anche come scelta etica per l’alimentazione di base. Due varianti: vegetariana e vegana; la vegetariana prevede la presenza di latte e uova oppure di uno dei due alimenti; la vegana esclude tutti gli alimenti d’origine animale compresi latte ed uova. I due gruppi, soprattutto il secondo, sono esposti a carenze multiple (vitamina B12, calcio, ferro, zinco, selenio). La causa della carenza è l’assenza di B12 e l’eccesso di fitati, ossalati, fibre che ostacolano l’assorbimento dei minerali.


14.2.3. Diete assiomatiche

Si basano su teorie o postulati: principi scientifici portati alle estreme conseguenze; credi etico-filosofici; realtà professionali efficaci nel contesto degli ideatori; fenomeni editoriali.

Dieta dissociata. La teoria alla base di questa dieta è che evitando l’associazione di cibi incompatibili si combatte l’acidosi fonte di danni metabolici. La dieta dissociata non esclude alimenti, ma suggerisce abbinamenti tra gruppi alimentari. I cibi vengono classificati in categorie compatibili ed incompatibili. Non viene consigliata solo come dieta dimagrante, ma anche come regime dietetico di mantenimento.

GRUPPO A

GRUPPO B

GRUPPO C

Carne, pesce, uova, latticini, frutta

Verdura, olio, grassi, frutta secca

Cereali e derivati, patate, legumi, dolci

I gruppi A e C sono incompatibili tra loro, il gruppo B può essere associato a rotazione ad uno degli altri due.

Nella pratica si traduce in un pasto con prevalenza di proteine ed un pasto con prevalenza di carboidrati. I carboidrati non devono essere assunti con carni e con frutta acida. Può essere causa di scompenso nei diabetici e nei gottosi.

Dieta acido-base. Dieta Kousmine. Classifica gli alimenti e le abitudini vitali in acidificanti e no. Tutto quanto è acidificante viene considerato dannoso e da evitare: eccesso di caffè, alcol, zuccheri semplici, cereali raffinati, proteine animali, vita stressante. Dal punto di vista concreto è una dieta vegetariana/macrobiotica con grandi quantità di fibre e povera di grassi. Variante della dieta Kousmine.

Dieta crudista. Si basa sulla teoria che l’energia incamerata dal cibo viene restituita solo se esso viene consumato crudo come ai primordi della civiltà. Lo scopo è di ritrovare il connubio con la natura e con le proprie origini. Favorire la meditazione. Alimenti consentiti: frutta, verdura, legumi, semi, bacche, noci, funghi, formaggi. I cereali devono essere macinati e cotti per essere assimilati: la dieta espone a carenze ed irritazioni intestinali per eccesso di fibre indigerite.

Dieta macrobiotica. Si basa sulla filosofia zen. I due principi dell’energia: Yin (modulazione) e Yang (carica vitale), vengono applicati ai cibi. Gli abbinamenti alimentari seguono percorsi connessi ai cicli vitali: flusso giorno-notte, stagioni, cinque elementi (acqua, fuoco, metallo, legno, terra). Il tipo di cottura riveste un ruolo molto importante, quella a vapore è la preferita.

Yin

Armonioso Equilibrio

Yang

Zucchero, Caffè, Tè, Alcol

Latte, Panna, Yogurt

Spezie, Vegetali

Cereali integrali

Frutta fresca

Frutta secca

Semi

Verdura a foglia

Legumi

Carne rossa, Pollame

Pesce, Frutti di mare

Uova

Formaggi duri

Sale

Richiede un percorso iniziatico, può esporre all’esclusione di alimenti di vitale importanza.

Cronodieta. Si basa sul principio che la capacità d’assimilare gli alimenti varia nell’arco della giornata. Gli zuccheri, compresi quelli della frutta, devono essere consumati entro le ore 18.00. I derivati dei cerali è meglio consumarli a pranzo e tenere le carni e le altre fonti proteiche a cena. Non fornisce indicazioni sulle quantità.

Dieta dei Guppi Sanguigni. Si basa su studi paleontologici relativi alla progressiva comparsa nelle ere preistoriche dei gruppi sanguigni umani ed alla parallela evoluzione dell’alimentazione nel tempo (crudo e cotto; raccolto e coltivato). Il gruppo sanguigno 0, il primo a comparire (uomo cacciatore), è adatto alle carni e non ai prodotti caseari. Il gruppo A, è adatto alla frutta ed ai cereali, ma non alle carni ed ai latticini (uomo coltivatore). Il gruppo B è adatto a carne, pesce, uova, formaggi. Deve tenere sotto controllo frutta secca, legumi, cereali (uomo allevatore). Il gruppo AB può assumere una prevalenza di caratteristiche del gruppo A o del gruppo B, oppure sommarle. Viene proposta sia per le diete dimagranti che per la diagnosi delle intolleranze alimentari. Essa può essere fuorviante e (se applicata alla lettera) dannosa.

Dieta Chenot. Disintossicazione del fisico e della mente. Alimentazione controllata che ricorre a cibi preferibilmente integrali ed a prescrizione di rimedi di medicina naturale. Richiede il soggiorno in Centro Benessere.

Dieta dell’indice glicemico. Dieta Montignac. L’indice glicemico indica la velocità con la quale gli alimenti inducono aumento della glicemia e la conseguente produzione d’insulina (ambedue causa di aumento di peso). Secondo Montignac non è la quantità di cibo che fa ingrassare, ma gli alimenti con indice glicemico elevato. La dieta consiste in una prima fase in cui si introducono alimenti con indice glicemico basso (meno di 40) associati ad alimenti ricchi di proteine. Dura fino al raggiungimento del peso ideale. Mantenimento coperto da cibi con indice glicemico intorno a 50. Se mal interpretata rischia di trasformarsi in una dieta iperproteica. Correttamente applicata è una variante restrittiva (nella qualità, non nella quantità), della dieta dimagrante normoproteica ipocalorica. Ha il pregio di mettere a fuoco l’importanza per la salute dell’indice glicemico.

Dieta GIFT. Gradualità, Individualità, Flessibilità, Tono (G.I.F.T.). Attivazione fisica, cinque pasti distribuiti nell’arco della giornata, cibi a basso indice glicemico, alta qualità degli alimenti (preferibilmente crudi), abbondanza di frutta e verdura, abbinamento proteine-carboidrati (tutti i tre pasti principali devono contenere questa associazione al fine di controllare la risposta insulinica), controllo delle intolleranze alimentari testate con metodo DRIA, apporto abbondante di acqua e fibre, equilibrio psicofisico. Queste sono grosso modo le 10 regole del metodo GIFT. Richiede strutture all’altezza.

Dieta furba. Fenomeno editoriale italiano del 2007. Rivolta ad un pubblico femminile. Vademecum che affianca alcune nozioni nutrizionali standard ad una miriade di consigli multidisciplinari: erboristeria, test attitudinali, diete stagionali. Impatto che ricorda i programmi di training statunitensi. Tendenza a confondere salute ed estetica: alla classificazione nosologica dell’obesità a mela ed a pera viene aggiunta quella a peperone. Approccio giornalistico di facile lettura. Scarsa visione d’insieme.