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3. I neurotrasmettitori e la depressione

Depressione. Quattro neurotrasmettitori giocano un ruolo importante nella depressione (norepinefrina, dopamina, acetilcolina, serotonina). I primi tre sono i principali regolatori del sistema neurovegetativo. La norepinefrina e la dopamina esercitano un’azione eccitatoria. L’acetilcolina un’azione modulante. Il quarto, neurotrasmettitore: la serotonina, è il principale neurotrasmettitore del sistema neuroenterico e del sistema limbico. È un neurotrasmettitore connesso a sensazioni quali la tranquillità, la fiducia in se stessi, l’appagamento.

Difetti di amine biogene (norepinefrina, dopamina); eccessi di acetilcolina; carenze di serotonina, sono associati a stati depressivi. I farmaci antidepressivi cercano di correggere questi squilibri. La maggioranza di essi sono attivi sulla serotonina, ne rallentano la scomparsa dal circolo (re-uptake, in termini farmacologici). Parliamo dunque di serotonina.

Serotonina e cibo. La serotonina deriva da un aminoacido essenziale, il triptofano, che ne è il precursore. I principali cibi ricchi di triptofano sono: il latte e latticini, il cioccolato, l’avena, i datteri, le banane, le arachidi. Buoni livelli di serotonina si ottengono con un buon assorbimento di triptofano. Ma quest’ultimo può essere favorito od ostacolato dalla contemporanea assunzione di altri nutrimenti.

Fattori ostacolanti. Viene ostacolato dagli aminoacidi ramificati. Aminoacidi essenziali di cui il nostro organismo ha comunque bisogno: valina, leucina, isoleucina. Le principali fonti di aminoacidi ramificati sono le carni, il pesce, le uova.

Fattori facilitanti. L’assorbimento di triptofano viene facilitato da apporti elevati di carboidrati e zuccheri (pane, pasta, patate, cioccolato, zuccheri della frutta e degli ortaggi, dolci).

Molti stati depressivi sono la conseguenza di un sovraccarico di aminoacidi ramificati associato a ridotti apporti di carboidrati. Le situazioni più frequenti che li favoriscono, sono le diete dimagranti iperproteiche e le integrazioni proteiche forzate per lo sportivo.

A complicare il quadro della serotonina interviene il ciclo notte-giorno. La produzione di serotonina a partire dal triptofano viene innescata dalla luce del giorno ed interrotta dal buio (e dalla luce artificiale). Buio e luce artificiale, non solo bloccano la produzione di serotonina, ma attivano anche la sua trasformazione in melatonina: il neurotrasmettitore della notte.

Melatonina: induce prima sopore e poi sonno. La vita al chiuso, troppe ore sotto la luce artificiale prolungano la presenza di melatonina in circolo.

Livelli di melatonina eccessivi anche nelle ore in cui la modulazione necessaria ad un buon sonno non è più necessaria, esercitano effetti depressivi. Il consumo dei pasti in ambienti con illuminazione e logistica finalizzati al ricambio rapido della clientela (luce al neon, trespoli) è la situazione più frequente di persistenza della melatonina. I capolavori del pittore americano Hopper ("Nottambuli" 1947; "Automat" 1927) sono esplicativi al riguardo, più di intere monografie sulla solitudine ed alienazione.

Vita al chiuso, eccesso di carne, scarsi apporti di carboidrati e di zuccheri della frutta e degli ortaggi, sono una miscela di abitudini errate che possono portare alla depressione.