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La faraona alla Stradivari

"La faravéeza a la Stradivari"

Ingredienti per 4 persone:

1 faraona
1 noce di burro
3 cucchiai di olio extra vergine di oliva
3 fettine di lardo
1 cipolla
1 bicchiere di vino bianco
1 bicchiere di brodo
1 cucchiaio di farina
1 bicchierino di cognac
per il ripieno: 
500 gr. di riso
1 l. di latte
50 gr. di pesto di noci e castagne arrosto
50 gr. di formaggio grana grattugiato
50 gr. di pane grattugiato
50 gr. di mostarda
1 pizzico di prezzemolo tritato
1 pizzico tartufo tagliato a pezzettini
1 uovo
1 pizzico di sale
1 spolverata di pepe
1 grattatina di noce moscata

Preparazione

Si prepara il ripieno facendo cuocere il riso in una casseruola, unendovi il latte, piano piano in modo che sia assorbito tutto. Quando il riso sarà cotto al dente, aggiungere gli altri ingredienti che dovranno formare un impasto ben sodo. Si farcisce con quest’impasto la faraona, che va legata mettendovi attorno le fettine di lardo. In una teglia con il burro e l’olio, il lardo e la cipolla a pezzettini, si pone la faraona e si fa rosolare per 10 minuti. Si aggiunge poi il bicchiere di vino bianco e, evaporato il vino, qualche cucchiaio di brodo. A fine cottura si toglie la faraona dal recipiente e si passa il sugo da un colino, si aggiunge un cucchiaio di farina mescolando bene per evitare i grumi. Si fa rosolare ancora per qualche minuto con l’aggiunta del bicchierino di cognac.

Difficoltà
Preparazione
Cottura
Costo
Servire

alta

1 ora

2 ore

alto

calda

Abbinamenti

Patate arrosto e/o verdure gratinate.

Abbinamento vino

L’estrema raffinatezza di questo piatto, l’armonia dei sapori e degli ingredienti, la nobiltà della carne della faraona richiedono un vino di altrettanta raffinatezza ed armonia, quale può averne il Pinot nero dell’Oltrepò Pavese della tenuta Mazzolino, vino che nell’insieme racchiude l’eleganza del gusto e dei profumi richiesti.

Curiosità e notizie

La ricetta è di Giovinati, cuoco cremonese di una certa rinomanza, operante nella prima metà del 900.

Scheda dietologica

Tutti sanno chi è Stradivari, ma della vita del grande liutaio cremonese, nato forse nel 1644 e morto nel 1737, si conosce ben poco. Tantomeno si sa se fosse un buongustaio o se gli piacesse la faraona. Il vezzo di definire la preparazione di questo e di altri piatti del cremonese "alla Stradivari" non è quindi legata alla biografia personale del liutaio, ma al mito che si è creato sulla sua figura, sulla sua arte e soprattutto sui suoi segreti. Stradivari non aveva segreti, era un grande artista con una grande sensibilità e conoscenza dei materiali (legno, erbe, derivati delle api, minerali). Gli stessi materiali del tempo usati da altri. Ma ciò che nelle mani degli altri diventava prodotto di alto artigianato, nelle sue mani era capolavoro. Così tutto quanto vien fatto "alla Stradivari" è da sempre sinonimo di prodotto che richiede maestria, sensibilità, bravura e perché no, mistero.

La faraona alla Stradivari è un piatto elaborato, con molti ingredienti e diversi tempi di cottura intrecciati. Basta un piccolo errore ed i risultati cambiano. Ma è giusto che nella propria cucina tutti abbiano diritto di sentirsi dei piccoli Stradivari! Dal punto di vista nutrizionale la faraona alla Stradivari è un piatto completo da abbinare a patate e verdure e da far seguire da frutta o dessert