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La faraona all’egiziana

"La faravéeza a l’Egisiáana"

Ingredienti per 4 persone:

1 faraona
30 gr. di burro
100 gr. di pancetta
1 spicchio d’aglio
12 bacche di ginepro
1 rametto di rosmarino
1 ciuffetto di timo
1 pizzico di sale
1 spolverata di pepe

per l’involucro:
400 gr. di farina bianca
2 bicchieri d’acqua
1 cucchiaio d’olio extra vergine d’oliva
1 pizzico di sale
1 uovo sbattuto

Preparazione

Pulire bene la faraona, indi tritare finemente tutte le erbe e gli aromi, mescolarli al sale, al pepe e al burro. Lavorare il composto in modo che si amalgami bene, indi ungere la faraona, tanto all’esterno quanto all’interno. Rivestire la faraona con le fette di pancetta, legarla ed avvolgerla in un foglio di carta oleata. Impastare ora i vari ingredienti elencati, necessari a formare l’involucro, tranne l’uovo sbattuto e tirare una sfoglia alta circa mezzo cm., avvolgendovi la faraona, come in un cartoccio. Fare bene attenzione a chiudere accuratamente, spennellando con l’uovo sbattuto e schiacciando le parti a contatto che potrebbero lasciar sfuggire il liquido che si formerà durante la cottura. Spennellare anche la parte superiore, per ottenere una bella colorazione dorata a cottura ultimata. passare in una teglia, in forno a 180° per circa un’ora e mezza (per maggior sicurezza saggiare la cottura con uno spillone) indi togliere dal forno, praticare un foro nella parte inferiore del cartoccio (attenzione a non scottarsi con il liquido bollente che ne uscirà abbondante), raccogliendo il liquido stesso in una scodella: servirà per irrorare le porzioni o per bagnare la polenta che accompagnerà il piatto. Portare in tavola in un piatto di portata e qui aprire il grosso pane!.

Difficoltà
Preparazione
Cottura
Costo
Servire

media

caldo

alto

1 ora e 30 minuti

40 minuti

Abbinamenti

Polenta fresca o riscaldata e patate arrosto.

Abbinamento vino

Se questo piatto spettacolare lo facessero i francesi, chissà che cerimonia nel servirlo! Si consiglia di abbinarlo con un grande vino come il Camartina ‘93 di Querciabella o un Hermitage ‘91 di Delas Freres. 

Varianti

Se si volesse arricchire ulteriormente questo piatto peraltro già abbastanza sostanzioso, si potrebbe preparare il composto aggiungendo dei fegatini tritati e passati al burro unitamente ad una manciatina di funghi freschi o secchi preventivamente ammollati, essi pure tritati.

Curiosità e notizie

Anni fa, Galdino, mitico titolare dell' "Antico Pavone’’ di S. Martino in Beliseto, preparava una faraona che fu decantata anche da Mario Soldati in una delle sue trasmissioni che illustravano i monumenti, le bellezze naturali, gli usi e la gastronomia dei territori lambiti dal Po, che aveva la prerogativa di essere preparata con un procedimento analogo a quello descritto, ma di essere cotta nella creta, anziché nel pane.

Scheda dietologica

Faraona alla creta. Questo metodo di cottura viene attribuito ai Longobardi: consisteva nell’avvoltolare un uccello intero (penne comprese) nell’argilla e poi nel cuocerlo su di un letto di pietre roventi. Alla fine la creta veniva spaccata e l’uccello risultava cotto e spennato perché le penne rimanevano impigliate nella terracotta. È un metodo ancora in uso in Africa orientale ed Egitto, dove sono molto comuni le faraone. Faraona dunque perché viene dalla terra dei faraoni. Cucinata alla longobarda o all’egiziana, nei tempi passati era un piatto per palati forti dato che cuoceva intera nei suoi umori. Di mano in mano si è arrivati a questa ricetta di alta cucina, adatta ai gusti più esigenti..