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Gli attributi del torello

"Le bále de tòor"

Ingredienti per 4 persone:

400 gr. di testicoli di torello
2 spicchi d’aglio
1 cipolla
2 cucchiai di concentrato di pomodoro
1 cucchiaio d’olio extra vergine di oliva
1/2 bicchiere di vino rosso
1 spruzzata di pepe
3 foglie di alloro
1 pizzico di spezie
1 mazzetto di prezzemolo
1 presa di sale fino

Preparazione

Liberare i testicoli dalla pellicina che li avvolge, tagliarli a dadi o a fette piuttosto grossolane perché sono soggetti ad una notevole riduzione durante la cottura, lavarli abbondantemente in acqua corrente, salarli e metterli a fuoco in un padella di idonee dimensioni affinché perdano buona parte della loro acqua. A parte preparare un soffritto di aglio e cipolla ben tritati, con poco olio ed un goccio di vino rosso. Versare i testicoli nel soffritto e proseguire la cottura aggiungendo il pepe, l’alloro, le spezie ed il concentrato di pomodoro. All’ultimo momento aggiungere un trito di prezzemolo ed aglio, dare una rimescolatina finale e servire.

Difficoltà
Preparazione
Cottura
Costo
Servire

media

20 minuti

20 minuti

basso

caldo

Abbinamenti

Il piatto ben si accompagna alla polenta fresca o anche abbrustolita.

Abbinamento vino

Questo gustoso piatto richiede un vino altrettanto gustoso, come il Turico ‘95 dell’Az. Tre Monti di Imola. Un vino originale essendo un Cabernet prodotto nella zona tipica del Sangiovese.

Varianti

Si possono aggiungere durante la cottura funghi freschi di stagione (ad esempio le spugnole). Un altro modo di gustare gli attributi del torello è quello di farli cuocere, così come stanno, in acqua bollente salata da cambiare due volte durante la cottura, per poi "sgusciarli" facendoli uscire dal loro involucro con un taglio longitudinale praticato allo stesso. Completare la preparazione affettandoli e condendoli con olio, sale e prezzemolo tritato.

Curiosità e notizie

Anche questo piatto, squisito, come e più del precedente, è di difficile preparazione per la quasi impossibilità di reperire la materia prima. Un tempo costituiva il piatto forte per gli operatori del macello che lo consideravano una vera leccornia. La ricetta è della trattoria ‘‘Mellini’’.

Scheda dietologica

Le "bàle de tòor" (così devi ordinarle al ristorante altrimenti se le chiedi in italiano, tutti ridono oppure ti prendono per straniero), sono un alimento afrodisiaco? Proviamo a rispondere. Le "bàle de tòor" appartengono al gruppo di cibi afrodisiaci cosiddetto analogico: quei cibi che per qualche loro caratteristica richiamano gli organi maschili o femminili. In questo caso un richiamo diretto, con funzione di rinforzo, in altri casi indiretto, con funzione evocativa: banane, marroni, prugne, ostriche. È questo il solo approccio all’eros a tavola? No! Anche l’atmosfera ha la sua parte: una cena riservata con la possibilità di conversare e senza dover preparare o servire coinvolge di più che una cucina sottosopra o un pasto sbrigativo in un fast food affollato. Ci sono poi anche gli odori ed i profumi che però possono esercitare un’azione a doppio taglio. È meglio che siano appena percettibili, altrimenti rischiano di scatenare il rifiuto. L’esempio tipico è quello dei tartufi. Questi tuberi contengono una sostanza molto simile al testosterone del verro, per scovarli infatti si usano le scrofe che quando li trovano vanno in deliquio. L’uomo libera testosterone attraverso il sudore ascellare. Così come un odore di maschio appena percettibile può attirare la donna, ma gli afrori ascellari allontanarla, al pari può capitare che caricando troppo il piatto di tartufi si ottenga l’effetto contrario a quello sperato... Non è finita qui! Torneremo sull’argomento...