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Le rane maritate

"Le ràane maridàade"

Ingredienti per 4 persone:

500 gr. di rane
3 cucchiai di olio extra vergine di oliva
1 noce di burro
1 mazzetto di prezzemolo
1 spicchio di aglio
1 bicchiere d’acqua
1 presa di sale
1 spolverata di spezie
2 uova
50 gr. di formaggio grana grattugiato

Preparazione

Dopo aver lavato, pulito, pelato, privato della testa e delle zampine le rane, si incrociano le coscette posteriori e si mettono in acqua fresca per due ore. Si pone poi in un tegame l’olio ed il burro e vi si fanno rosolare l’aglio ed il prezzemolo ben tritati aggiungendovi infine le rane con un poco d’acqua, il sale e le spezie. Dopo circa mezz’ora ed a cottura quasi ultimata preparare le uova sbattute con il formaggio grattugiato e versarle nella padella, sicché l’uovo rapprendendosi venga a legare il tutto, quasi a formare una sorta di frittata.

Difficoltà
Preparazione
Cottura
Costo
Servire

medio/alta

15 minuti + 2 ore

45 minuti

alto

calde

Abbinamenti

Verdura fresca in genere.

Abbinamento vino

Un buon Riesling dell’Oltre Po è sicuramente il vino ideale per questa ricetta. Leggermente acidulo, profumato e di media consistenza, rispetta il gusto delicato delle rane. Riesling ‘97 della Tenuta Mazzolino.

Varianti

Preparare le rane con il procedimento sopra indicato e dopo averle ben infarinate, lasciarle riposare per un’oretta nella farina stessa. In un tegame ove sarà stato posto l’olio e fatto sciogliere il burro, si versa un poco di uovo sbattuto e sopra uno strato di rane, indi ancora uovo sbattuto ed ancora rane e così di seguito sino all’ultimo strato che dovrà essere di solo uovo sbattuto. Si cuoce come una frittata.

Curiosità e notizie

La caccia alle rane era un genere di "sport’’ molto praticato. Presupponeva l’uso della lampada ad acetilene (carbùro) con la quale, di notte, venivano abbagliate e perciò facilmente catturate con le mani e ficcate in un sacco.

Scheda dietologica

Le rane hanno una carne molto delicata e magra. Vivono in stagni, ruscelli, marcite. Al sopraggiungere del freddo si affondano nel fango delle sponde, da qui il consiglio popolare di mangiare le rane pescate nei mesi caldi o temperati: quelli senza erre (maggio-agosto). Forniscono una quantità di proteine simili a quelle della coscia di pollo e, se consumate con gli ossicini, anche discrete quantità di calcio. Sono ricche di ferro e povere di colesterolo.

Le rane sul mercato, anche se nelle zone risicole italiane vi è una certa ripresa, sono prevalentemente di importazione (ex-Jugoslavia ed Europa centrale) anche se nelle zone risicole italiane vi è una certa ripresa. La specie più nota è la rana viridis (rana verde), è possibile però trovare anche le cosce delle rane-toro, importate dagli Stati Uniti e dall’America centrale, grosse come quelle di faraona, ma dal sapore insipido. Per sbianchire le carni delle rane e rassodarle è consigliabile, prima della cottura, lasciarle per alcune ore in acqua fresca.

In questo piatto, l’associazione con le uova garantisce un apporto proteico di alta qualità e di facile digestione. È quindi consigliato e facilmente inseribile nella dieta ideale. Nelle zone in cui le rane sono facilmente reperibili (Novara, Vercelli) si usa il brodo di rana per le minestrine adatte agli ammalati, sono ben conosciuti infatti dalla tradizione non solo l’alta digeribilità, ma anche gli effetti curativi immuno-stimolanti (attualmente allo studio) del brodo di rane.