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6 - Teofilo Folengo

Teofilo Folengo è nato nel 1491 a Cipada, vicino a Mantova,  in una nobile famiglia decaduta, ottavo di nove fratelli. (Cipada oggi non esiste più. Al suo posto c’è la zona industriale di Mantova. Rimane solo il toponimo via Cipata).
A sedici anni entrò in un convento benedettino a Brescia e assunse il nome di Teofilo. Studiò poi a Padova, culla della poesia maccheronica, dal 1513 al 1516. Sono stati questi anni passati nel convento di Santa Giustina che più influenzarono la sua formazione. Nel 1524 uscì dall’ordine non si sa per quale motivo (vita dissoluta, innamoramento, scritti invisi alle autorità?). Dopo un periodo di vagabondaggio nel sud d’Italia fu riammesso nel 1530. Nel 1538-1542 fu mandato in Sicilia. Gli ultimi anni della vita li trascorse in Veneto: morì a Bassano del Grappa nel 1544.

Teofilo Folengo – con nome d’arte Merlin Cocai – è considerato esponente principale della poesia in lingua cosiddetta "maccheronica", derivata dal latino del periodo medioevale, contaminato dalla lingua del tempo (volgare e dialetto, nel caso di Folengo dialetto mantovano).

Il latino maccheronico fu usato dagli intellettuali come gioco grottesco per mettere in burla e sfruttare, allo scopo d’ilarità, gli errori di grammatica provocati dalla mescolanza delle tre lingue. In sostanza una parodia del latino classico usato dalle autorità.

Le opere

1517 – Merlini Cocaii macaronicon (in cui rientra il Baldus)

1526 – Caos del Tri per uno

1526 – Orlandino

1533 – L’umanità del Figliuolo di Dio

1537 – Atto della Pinta

La sua opera principale fu il Merlini Cocaii macaronicon, conosciuto poi come Baldus. Nonostante venisse spesso censurato per il linguaggio grossolano e la messa in burla di monaci e preti, fu molto popolare.

Le versioni delle Maccheronee sono numerose. Quelle riconosciute quattro.

La prima risale al 1517, viene chiamata col nome dell’editore Paganini; la seconda, stampata quattro anni dopo, è nota col nome di Toscolana. La terza edizione è conosciuta come Cipadense, vide la luce tra il 1539 e il 1540. La quarta ed ultima, denominata Vigasio Cocaio, è del 1552, Venezia.

La Vigasio Cocaio comprende il Baldus in 24 libri, la Moscheide, la Zanitonella, ed una scelta di altri scritti (epigrammi, lettere poetiche).

Immagine dal sito di Ann E Mullaney

Vedi anche: Associazione Amici di Merlin Cocai

Zucca mihi patria est