6 - Teofilo Folengo
Teofilo Folengo è nato nel 1491 a Cipada, vicino a Mantova, in una nobile famiglia decaduta, ottavo di nove fratelli. (Cipada oggi non esiste più. Al suo posto c’è la zona industriale di Mantova. Rimane solo il toponimo via Cipata). | ||||
Teofilo Folengo – con nome d’arte Merlin Cocai – è considerato esponente principale della poesia in lingua cosiddetta "maccheronica", derivata dal latino del periodo medioevale, contaminato dalla lingua del tempo (volgare e dialetto, nel caso di Folengo dialetto mantovano). Il latino maccheronico fu usato dagli intellettuali come gioco grottesco per mettere in burla e sfruttare, allo scopo d’ilarità, gli errori di grammatica provocati dalla mescolanza delle tre lingue. In sostanza una parodia del latino classico usato dalle autorità. Le opere 1517 – Merlini Cocaii macaronicon (in cui rientra il Baldus) 1526 – Caos del Tri per uno 1526 – Orlandino 1533 – L’umanità del Figliuolo di Dio 1537 – Atto della Pinta | ||||
La sua opera principale fu il Merlini Cocaii macaronicon, conosciuto poi come Baldus. Nonostante venisse spesso censurato per il linguaggio grossolano e la messa in burla di monaci e preti, fu molto popolare. Le versioni delle Maccheronee sono numerose. Quelle riconosciute quattro. La prima risale al 1517, viene chiamata col nome dell’editore Paganini; la seconda, stampata quattro anni dopo, è nota col nome di Toscolana. La terza edizione è conosciuta come Cipadense, vide la luce tra il 1539 e il 1540. La quarta ed ultima, denominata Vigasio Cocaio, è del 1552, Venezia. La Vigasio Cocaio comprende il Baldus in 24 libri, la Moscheide, la Zanitonella, ed una scelta di altri scritti (epigrammi, lettere poetiche). | ||||
Immagine dal sito di Ann E Mullaney Vedi anche: Associazione Amici di Merlin Cocai | ||||