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Lavorazione del terreno ed il migliore impiego di esso

"Un terreno coltivabile, se anche da lungo tempo trascurato e che sia infestato da erbaccia o da sassi, o di natura eccessivamente compatta, può essere impiegato, con profitto, alla coltivazione di qualsivoglia pianta ortense, purché vengano destinate ad esso, almeno nei primi due anni di coltivazione, esclusivamente piante di notevole sviluppo e di provata rusticità: fave, patate, fagiuoli, pomidoro, cavoli, ceci, batata, e piselli … preparando così, gradatamente e senza grandi spese, un ambiente adatto ai piccoli ortaggi ed alle piante meno rustiche."

"Si potranno, così, eseguire durante la vangatura le varie opportune concimazioni, curando per esempio, di non sotterrare grosso letame nelle aiuole destinate alla carota, alla barbabietola, alla scorzanera, alla rapa, e di non concimare con letame le aiuole che devono ospitare le piante di zucche, meloni, cetrioli e cardi, le quali piante riceveranno poi, nelle apposite buche, le rispettive concimazioni. E, con l’ottenuta economia di letame, si potrà disporre di abbondanti concimazioni per quelle piante, che, come si apprenderà in seguito, richiedono un suolo molto ricco."

"Non solo non si dovrebbe ricoltivare il medesimo ortaggio dove fu già recentemente coltivato; ma è anche mal fatto coltivare il sedano ove da poco abbia vissuto il finocchio o la carota; la melanzana dove, nell’anno precedente, siano stati i pomidoro o i peperoni; la bietola al posto dello spinacio; il cavolfiore dove sia stato da poco raccolto il cavolo verza; la scorzanera dove da non molto sia stata la cicoria o la lattuga. È altresì necessario alternare, su di uno stesso terreno, piante a radici corte e superficiali con piante a radici lunghe e che si approfondiscano nel suolo."

"Le aiuole a superficie inclinata a mezzogiorno, particolarmente se usate in terreni umidi, offrono alle piante, nella stagione fredda, un terreno molto sano e permettono ad esso di poter ricevere una maggiore quantità di luce e di calore.

Queste aiuole sono molto adatte per la coltivazione di tutti quegli ortaggi minuti destinati alla produzione invernale-primaverile, e cioè, di quasi tutte quelle piante seminate o trapiantate verso la fine dell’autunno e dell’inverno: rape, carote precoci, spinaci, lattuga d’inverno, cicoria indivia, finocchio, bietola. Come pure, tali aiuole sono molto indicate per farvi semenzai nella stagione fredda e farvi il primo trapianto del pomodoro, delle melanzane e dei peperoni."

"Lo stallatico, pur essendo un concime completo, presenta una grande sproporzione quantitativa nei suoi elementi fertilizzanti; perciò, da solo, esso non può dare a sufficienza al terreno tutte quelle sostanze per cui abbisognano le numerose piante ortensi: questa deficienza si può supplire con l’impiego dei concimi chimici, che ormai sono riconosciuti necessari anche da coloro che per lungo tempo furono poco inclini ad usarli. Con i concimi chimici si può dare terreno, in proporzionate dosi, una maggiore quantità di quelle speciali sostanze che vengono facilmente assimilate e soprattutto richieste dalle singole coltivazioni."

"Alcune piante consumano molto AZOTO, altre abbisognano soprattutto di POTASSA, diverse altre utilizzano specialmente ANIDRIDE FOSFORICA e moltissime abbisognano anche di CALCE. Queste principali sostanze, di cui si nutrono per buona parte gli ortaggi, si somministrano ad essi sotto forma di nitrato di soda o di calcio oppure di solfato di ammoniaca (concime azotato); sotto forma di solfato o di cloruro di potassa (concime potassico); sotto forma di perfosfato d’ossa o minerale od anche di scorie di Thomas (concime fosfatico), e sotto forma di calce viva (concime calcareo).

Generalmente questi concimi si adoperano nelle seguenti proporzioni per ogni cento metri quadrati di terreno.

Il nitrato di soda ed il solfato di ammoniaca si somministrano in copertura, in due o tre volte, nel periodo della vegetazione; dando il solfato ammonico possibilmente in giornate piovose d’autunno, ed in giornate serene primaverili ed estive il nitrato sodico."

"Si farà, ad esempio, un abbondante impiego di perfosfati per le aiuole coltivate con fave, piselli, cavoli, fagiuoli, ceci, lenticchie e zucche; si darà una maggiore quantità di solfato o cloruro potassico a quelle aiuole destinate alle barbabietole, patate, carote, rape e sedano rapa; e si sarà larghi nel distribuire il nitrato di soda od il solfato d’ammoniaca alle piante di spinaci, melanzane, pomidoro, porro, cipolle, sedano a costole, ecc."

"La cenere di legna, i calcinacci, i piccoli ritagli di cuoio, la melma dei fossi e la fuliggine dei camini fumari, devono essere considerati altresì quali importanti mezzi per poter accrescere la fertilità dell’orto; perché il loro valore come concime è rilevante. Con queste sostanze e con i concimi di ovili, conigliere, colombaie e pollai, si possono sostituire parzialmente, non pochi concimi chimici, conseguendo una non lieve economia nelle spese di concimazione. Perciò occorre vigilare giorno per giorno e cooperarvi perché anche queste sostanze non vadano disperse e siano invece tutte raccolte accuratamente e poi trasportate nel citato fosso dei terricciati."

L'orto di guerra

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